Il Capitolo delle Stuoie è entrato nel vivo del suo cammino di ascolto reciproco: i capitolari sono stati coinvolti, con la metodologia del World Cafè, a dialogare e confrontarsi sul primo nucleo tematico riguardante il Carisma dell’Ordine.
Fr. Juan Isidro Aldana, Segretario del Capitolo delle Stuoie, ha introdotto il primo momento della giornata ricordando alcune parole del Definitore generale Fr. César Külkamp, proclamate nella Messa mattutina: “Siamo chiamati a discernere il cammino per rinnovare il carisma, senza titoli né distinzioni: dobbiamo metterci in ascolto, obbedire al Vangelo e camminare in fraternità”.
Ha poi introdotto Fr. Derrick Yap, Custode della Custodia di Singapore-Malesia-Brunei e Presidente della Conferenza SAAOC (Asia meridionale, Australia e Oceania), chiamato a stimolare i presenti a riflettere sul tema: “Rinnovare la nostra visione: a quali caratteristiche del carisma aprirci oggi?”.
Fr. Derrick ha iniziato mostrando un’immagine di San Francesco e Frate Leone e chiedendo ai presenti cosa colpisse di più la loro attenzione: due fratelli insieme, la croce, le mani giunti in preghiera, l’assenza di altri fratelli, la caverna... “Un’immagine – ha detto Fr. Derrick – dice qualcosa al nostro cuore e noi dobbiamo saperci mettere in ascolto del nostro cuore”.
Un intervento che ha saputo davvero cogliere l’attenzione dei capitolari: tra l’esposizione di alcuni concetti chiave – Cos'è la Visione? Cosa e come vediamo? Riusciamo a vedere con gli occhi di Dio? - e un po’ di intrattenimento – la frase You’ll never walk alone ha fatto sorridere gli appassionati di calcio... – il Presidente della SAAOC ha condiviso alcuni esempi di uomini che hanno saputo incarnare il carisma francescano. Uno di questi è stato il Beato Gabriele Allegra, missionario francescano in Cina, il primo a tradurre la Bibbia in lingua cinese, che ha saputo leggere il segno dei tempi ed avvicinarsi agli ultimi e ai più poveri: i lebbrosi, nel suo caso.
Parlando invece degli scritti di San Francesco, Fr. Derrick ha evidenziato come contengano per ben 410 volte la parola “Dio” e per 306 volte la parola “fratello”: una fraternità capace di vivere in contemplazione – personale e comunitaria, prioritaria su tanti altri impegni – nel discernimento su come Dio riempie la nostra vita. “La formazione iniziale e permanente deve essere sempre incentrata su Cristo: il Vangelo deve essere il centro della nostra vita”, ha detto con molta enfasi Fr. Derrick. Prendendo esempio dalla lingua cinese e dal detto “Nutri il corpo con il movimento, nutri il cuore con il silenzio”, Fr. Derrick si è soffermato sull’importanza dell’ascolto tra fratelli e, in questi giorni, anche con le sorelle e le laiche e i laici francescani: un cammino “sinodale”, sulla stessa strada, che ci deve disporre ad agire “sicut mater”, come una madre (riprendendo la lettera che Francesco scrisse a Frate Leone), cioè con amore, con compassione, con comprensione, in modo da trasformare anche il dolore, fisico e morale, in una gioiosa testimonianza.
I partecipanti hanno successivamente iniziato la metodologia di lavoro del “World Cafè”: sono stati divisi a rotazione in 18 tavoli internazionali, cioè non per lingua e cambiando sempre gli interlocutori, e hanno risposto alle 3 domande espresse dall’Instrumentum Laboris sul Carisma (pag. 19). I lavori sono stati poi presentati nell’assemblea plenaria di fine giornata: i segretari dei tavoli hanno presentato le risposte, implementandole con quelle di altri tavoli. I risultati di oggi e dei prossimi due giorni saranno poi raccolti nel Documento finale del Capitolo delle Stuoie.
Una curiosità sui tavoli internazionali: sebbene i capitolari provengano da circa 50 paesi del mondo, la diversità di lingua non è stato un problema, sia perché i segretari di ogni tavolo parlavano più lingue, sia perché - come ha detto Fr. Cesare Vaiani, Definitore generale - “ci ha aiutato lo Spirito di Pentecoste”.
Scarica la Riflessione di Fr. Derrick Yap
